Cos'è
"Non si abita un paese, si abita una lingua. Una patria è questo, e niente altro."
Emil Cioran.
“Ciocabèch” è una parola diventata famosa grazie alla canzone di Zucchero Fornaciari, che le ha dato tuttavia un significato ‘il rumore dei denti che non hanno nulla da ma- sticare’, che solo parzialmente si riconduce al termine originale.
Il ‘ciocabèch’ infatti è un’erba mangereccia, detta anche ‘Atašèin’, che in tempi di grande povertà serviva a calmare i morsi della fame.
Ci è sembrato pertanto un termine che potesse condensare in breve una intera storia di sofferenza, fame e tradizioni del nostro paese.
Il presente testo, nostra novità strenna Natale 2023, rappresenta la prosecuzione naturale alla pubblicazione del VOCABOLARIO DEL DIALETTO DI CAVRIAGO edizione del 2022.
E le illustrazioni e disegni a corredo dell’opera rappresentano un valore aggiunto, a testimonianza ulteriore della creatività dei cavriaghesi: poeti, narratori, artisti...
Presentiamo pertanto una una raccolta, una difficilissima scelta, di poesie dialettali scritte da Domenico Bonibaldoni, Franca Bonibaldoni, Mimma Gilli, Armano Gualerzi, Miriam Bonezzi, Dania Doni, Enrico Corti: i loro versi ci restituiranno atmosfere, scene, episodi e protagonisti della Cavriago di ieri ma anche di oggi, perché la nostra vera lingua madre, il dialetto, continua a vivere e a rendere meglio dell’italiano le caratteristiche della comunità e identità cuariaghina.
Brunetta Partisotti, curatrice della raccolta, sarà accompagnata da letture del gruppo Léngua Mêdra e dai brillanti intermezzi di Johnny Adelmo e Daniele
Il testo riporta, oltre la versione dialettale, il testo in italiano a fronte, e un QR-code che permette di ascoltarle dalla voce dagli esperti lettori dialettali di Léngua Mêdra.
A chi è rivolto
per tutti
Date e orari
Costi
Ingresso libero
Ultimo aggiornamento: 04-04-2024, 10:04