Artoteca Off. Katiuscia Toso. Stai composta!

Venti volumi, composti da duecento dispense ognuna di sedici pagine, pubblicati in Italia tra il 1962 e il 1967, avevano lo scopo (la presunzione?) di insegnare alle donne italiane come diventare ed essere brave e belle: mogli, madri, future spose, massaie, domestiche e, perché no, brave bambine. Tremiladuecento pagine in cui le poche attribuzioni agli articoli sono solo ed esclusivamente maschili. Cortocircuito: uomini che insegnano alle donne ad essere donne. Si potrebbe ribattezzare l’enciclopedia STAI COMPOSTA, perché da quelle pagine traspare il messaggio che solo nella compostezza, nella limitazione, nel silenzio e nell’abnegazione, sia accettabile per una donna stare al mondo e nel mondo.

Erano gli anni ‘60 e ogni opera va necessariamente calata nella propria epoca, ed ecco che con forbici, colla un po’ di ironia e gentilezza, l’artista ha riscritto qui ed ora quelle pagine. Il collage ha il grande potere di trasformare, togliendo e aggiungendo, stravolgendo proporzioni e messaggi, ricomponendo una realtà nuova che non dimentica, ma riflette e ricompone. STAI COMPOSTA, sì, ma composta di ciò che sei tu, non di ciò che ti viene

imposto. La mostra è visitabile gratuitamente dal 2 marzo al 30 giugno negli orari di apertura di Multisala Novecento.
Nell'ambito di 8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della Donna.

“la creatività consiste nel mantenere

nel corso della vita qualcosa che appartiene all’esperienza infantile:

la capacità di creare e ricreare il mondo.”

Donald Winnicott

Katiuscia Toso, classe 1975, vive in Piemonte al crocevia tra Langhe, Roero e Monferrato. Ama gli animali, la musica Jazz e la tranquillità. Ha ereditato

dalla nonna materna la passione per la fotografia vintage che rielabora con

la tecnica del collage per raccontare storie piccolissime, di momenti e

memorie che immagina. Le piace l’idea di restituire colore e voce a chi è

arrivato a lei racchiuso in un rettangolo di carta in bianco e nero, ma che

ha vissuto in un mondo di colori e suoni. Nel suo ricontestualizzare, perché

questo è il suo fare collage, cerca di intervenire sempre in modo rispettoso

portando un po’ di bellezza e magari ironia.

Ingresso libero negli orari di apertura di Multisala Novecento